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giovedì 28 aprile 2011

Palermo perla dell'estremo sud


Sponsorizzato da :www.volerepotere.com
La città di Palermo (dal greco Pan-Ormos "tutto porto"), capoluogo della regione siciliana, è considerata il punto nodale, culturale ed economico, tra il Mar Mediterraneo e l’Europa. Per questo motivo, in passato è stata terra di conquista dei Sicani, dei Cretesi, degli Elimi, dei Greci, dei Fenici, dei Romani, dei Bizantini, degli Arabi, dei Normanni e degli Svevi, degli Angioini, degli Aragonesi, degli Spagnoli e degli Austriaci. Tutte questi popoli hanno lasciato monumenti e resti straordinari. Il nucleo originario della città fu fondato tra i corsi d'acqua del Kemonia e del Papireto. Nel IX secolo d. C. con gli arabi, la città definita "paradiso delle terra", acquistò splendore. Il Castello della Zisa, il Castello di Maredolce e il Parco della Favorita sono testimonianza di questo periodo. Durante il periodo Normanno e svevo si registrò un grande sviluppo economico e culturale. sotto la dominazione degli Aragonesi furono realizzati grandi cambiamenti nella città. Tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, Palermo fu la città dei cento Paesi in cui crescevano le borgate, espressione di un'economia del territorio in rapporto continuo con la città. Oggi il Centro Storico di Palermo è diviso in quattro mandamenti (Loggia-Castellammare, Tribunali-Kalsa, Palazzo Reale e Monte di Pietà-Capo) legati alle due arterie storiche della città: il Cassaro e via Maqueda, strada perpendicolare alla prima e che, all'incrocio con questa, crea la piazza Quattro Canti di Città.

Visitare Palermo a piedi  

Dal Palazzo Reale ai Quattro CantiChiesa della Madonna dei Rimedi, Chiesa di San Giovanni degli Eremiti e Chiostro, Palazzo dei Normanni o Reale, Cappella Palatina e Tesoro, Museo della Specola, Monumento a Filippo V, Case Romane ( resti ), Cappella di Nostra Signora della Soledad, Palazzo Sclafani, Palazzo Arcivescovile, Museo Dioc...
da via Roma alla marinaChiesa della SS. Trinità o Magione e Chiostro, Chiesa di santa Maria dello Spasimo, Oratorio dei Bianchi, Orto Botanico, Museo di Zoologia Doderlein, Chiesa di Santa Teresa alla Kalsa, Chiesa di santa Maria degli Angeli o della Gancia, Galleria Regionale della Sicilia- Palazzo Abatellis, Chiesa di S...
I Tesori della LoggiaOratorio del SS. Rosario in San Domenico, Oratorio del SS. Rosario in Santa Cita, Chiesa di Santa Cita o San Mamiliano e Cappella Lanza, Chiesa di San Giorgio dei Genovesi, Chiesa di Santa Maria in Valverde. info e prenotazioni: tel. 091.8431605 da lunedì a sabato (Mon to Sat) h 9.00-13.00 e-mail...
Dal Massimo al mareTeatro Massimo, Chiesa di Sant' Agostino e Chiostro, Oratorio di Santo Stefano Protomartire ( oggi sede di Extroart ), Chiesa dei SS. Quaranta Martiri Pisani, Grotta dei Beati Paoli, Chiesa della Madonna della Mercede al Capo, Panificio Morello, Chiesa di Sant' Ippolito, Chiesa dell' Immacolata Conc...
Intorno a BallaròBiblioteca Comunale, Chiesa del Gesù o Casa Professa, Torre di San Nicolò all' Albergheria, Chiesa di Santa Maria del Carmine, Chiesa di Santa Chiara ed ex Convento delle Clarisse, Museo Paleontologico “ Gaetano Giorgio Gemmellaro ”, Chiesa di San Francesco Saverio.
Da Corso Calatafimi a MonrealeCastello della Zisa e Museo di Arte Islamica, Cantieri Culturali alla Zisa, Catacombe dei Cappuccini, Necropoli Punica, La Cuba, Cuba Soprana o Cubula, Museo d' Arte Moderna “ Giuseppe Sciortino ”( Monreale ), Duomo di Monreale, Chiostro dei Benedettini di Monreale, Abbazia di San Martino delle Scale.


martedì 19 aprile 2011

Vette pure (di Giornalisti Narranti)



Foresteria Mugoglio, un soggiorno tra le maestose cime delle Dolomiti Friulane
Nelle splendide Dolomiti Friulane sono incastonate, alcune delle vette più suggestive di tutto l’arco alpino dove la più famosa è sicuramente il Campanile di Val Montanaia, simbolo della Val Cimoliana e cuore del Parco Naturale Dolomiti Friulane. Stiamo parlando di un vero e proprio gioiello della natura, riconosciuto nel 2009 Patrimonio naturale dell’Unesco e meritevole della massima attenzione per poterne preservare particolarità caratteristiche. Numerose le escursioni percorribili in quest’area da cui si raggiungono facilmente le località montane di Claut, Barcis, Andreis, Erto e Casso oppure è possibile effettuare gite partendo da Cimolais, ad esempio il sentiero delle bregoline, un itinerario che si addentra nel gruppo del Pramaggiore e offre la più suggestiva finestra sui monti dolomitici degli Spalti di Toro e dei Monfalconi, inseriti nella splendida Val Cimoliana. Il Parco delle Dolomiti Friulane propone un ricco e vario calendario di escursioni, dal nordic wolking alle ciaspolate, dai workshop fotografici alle escursioni storico-naturalistiche alla diga del Vajont, che si svolgono durante tutto il periodo dell’anno. E’ consigliabile essere sempre accompagnati da esperti del territorio, guide naturalistiche o guide alpine.

sabato 9 aprile 2011

Ladakh: Il Piccolo Tibet sul tetto del mondo in Mountain Bike

Un viaggio magico attraverso la regione Himalaiana del Ladakh, chiamata anche “il piccolo Tibet” per la sua ricca cultura e tradizione Tibetana. In questo viaggio in mountain bike ci immergeremo in paesaggi sconfinati ancora oggi poco esplorati, che anche per questo conservano intatto il loro fascino.

che cosa farete
Il volo internazionale vi porta a New Delhi, da dove ci si collega con un volo interno a Leh, la capitale del Ladakh, a 3500m di altitudine. Dopo i primi giorni di acclimatizzazione, lasciamo Leh per iniziare la nostra avventura in mountain bike, attraversando paesaggi mozzafiato e villaggi che sembrano “congelati nel tempo”. Visiteremo monasteri remoti, quali Lamayuru e Alchi, arroccati sulle pareti delle alte catene montuose, in armonia con il paesaggio e scrigni di tradizioni antiche. A differenza del Tibet, i tesori autentici della tradizione sono perfettamente conservati, e tra questi si possono ammirare i magnifici Mandala (dipinti che rappresentano il Cosmo nella visione Buddhista) e i testi sacri tramandati attraverso i secoli.

Nella seconda parte del nostro viaggio in bicicletta, andremo verso i lontani confini con il Tibet, pedalando sotto le cime innevate e le sponde dei laghi Tso Kar e Tso Moriri. L'asperita' di questa regione vi metterà alla prova, pedalando attraverso deserti in altitudine e affrontando passi montani a oltre 5000m slm, come il Taglang-La, il secondo passo piu' alto del mondo. Notti incantate, spazi e silenzi surreali, saranno il giusto premio delle nostre fatiche. Dormire sotto le stelle a queste altitudini sara’ un’esperienza indimenticabile.

Questo viaggio offre innumerevoli possibilita’, sia per la varieta' di percorsi impegnativi e discese senza fine, sia per la possibilita’ di incontrare i "ladakesi", di vivere gli usi e costumi locali e confrontarvi con uno stile di vita veramente "sostenibile". 

Itinerario dettagliato su:

martedì 5 aprile 2011

1 Maggio di Roma

Il concerto del richiama ogni anno migliaia di persone da tutto il mondo. Sono molti i turisti che approfittano dell’evento per visitare la Città Eterna. Foto di Priscilla Flower Come ogni anno anche nel 2011 sono attese anticipazioni sugli artisti presenti. Sul palco totalmente rinnovato salirà il Maestro Ennio Morricone che dirigerà il brano “Elegia per l’Italia” da lui composto in occasione del Concerto. Sempre sul terreno delle celebrazioni ascolteremo il “Nabucco”, “Bella Ciao”, “Volare” e l’”Inno di Mameli”. Saranno vari gli artisti che interagiranno con l’orchestra diretta dal Maestro Francesco Lanzillotta. Per il 2011 come tema artistico del concerto è stato scelto “La storia siamo noi”, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.” Il concerto avrà inizio alle 16 e durerà fino a mezzanotte circa. Fonte: romeguide.it

domenica 3 aprile 2011

Gli Eco-Ostelli in Italia: quali sono e dove sono.


Di recente l’attenzione alla salvaguardia dell’ambiente ha conquistato il settore alberghiero, e anche in Italia si stanno diffondendo sempre di più gli Eco-Ostelli: strutture che combinano i prezzi economici tipici degli ostelli all’attenzione per l’ecologia, di cui avevamo già parlato la scorsa estate.
Gli Eco-Ostelli sono, infatti, caratterizzati dall’uso di lampadine a basso consumo, dall’istallazione di impianti per l’energia elettrica costituiti da pannelli fotovoltaici, solari e termici, e di impianti per sfruttare l’energia geoterminca, dotati di un sistema non solo di raccolta delle acque piovane, ma anche di riutilizzo delle stesse fino ad una percentuale di riutilizzo pari al 50% delle acqueraccolte.  Queste strutture sono inoltre solitamente realizzate con materiali ecocompatibili; anche gli arredamenti rispettano la stessa filosofia, così come le vernici dei muri. Alcuni eco-ostelli sono, inoltre, caratterizzati da muri esterni verniciati con materiali ecologici in grado di assorbire i molesti rumori esterni.
Spesso queste strutture forniscono anche carta igienica riciclata e saponi naturali, e utilizzano detersivi naturali per la pulizia e l’igiene. Presso gli Eco-Ostelli è prevista persino la raccolta differenziata, a cui devono adeguarsi tutti gli ospiti della struttura.  Gli ostelli che seguono questa filosofia possono ottenere anche la cosiddetta Green Key, che rappresenta la certificazione per lo sviluppo sostenibile del Turismo rilasciato dalla FEE (Foundation for environmental Education: Fondazione per l’educazione ambientale)
Tra gli Eco-Ostelli in Italia, in particolare segnaliamo:
  • l’ostello Piero Rotta a Milano, che ha proceduto al restauro dell’edificio tenendo conto delle tecniche di costruzione ad impatto zero;
  • l’ostello YHA di Bassano del Grappa, caratterizzato dalla raccolta differenziata, dall’uso di lampadine a basso consumo e dall’istallazione di un sistema di risparmio energetico attraverso la doccia light:
  • l’ostello Beehive a Roma dotato anche di caffetteria vegetariana e di giardino;
  • ed infine il Rigel Hostel di Catania, caratterizzato da impianti di cellule fotovoltaiche e solari per l’acqua calda.
E voi? Ne conoscete altri? Non mancate di segnalarceli!




venerdì 1 aprile 2011

Turismo Responsabile


Cos'è il turismo responsabile?

Il turismo responsabile è un turismo che fa del bene, a noi e agli altri. 
Quando torniamo da un viaggio responsabile non solo ci saremo divertiti e riposati, ma sapremo anche di aver dato i nostri soldi alle persone giuste, che li utilizzeranno per sostenere le comunità locali e proteggere l'ambiente, persone che lavorano lontano dalla corruzione e dalla mafia, ovunque esse si trovino. Un turismo equo nella distribuzione dei profitti, rispettoso delle comunità locali e a basso impatto ambientale comporta di ottenere un po’ di più dalle nostre vacanze offrendo un pò di più ai paesi ospitanti. 
Il turismo responsabile opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori.

Perchè il turismo di massa è dannoso?

Il turismo di massa ha spesso consumato i territori occupati, causando degrado ambientale, un consumo eccessivo delle risorse naturali, un'edificazione intensiva e selvaggia ed una dispersione dell'identità culturale. Il fenomeno più evidente è quello dei leakages, ossia la percentuale dei proventi derivanti dal turismo che non resta in loco. In media, il 55% dei proventi turistici dei paesi in via di sviluppo ritorna nei paesi industrializzati, nelle tasche di imprenditori stranieri. In taluni paesi, il livello dei leakages sale anche al 70%. 
I pacchetti-vacanza all inclusive sono i maggiori responsabili di questo fenomeno. Quando si organizza una vacanza su di una nave da crociera o in un villaggio turistico, si è forniti di tutto ciò che occorre e, difficilmente, rimangono delle opportunità per la gente locale. Ma gli unici che possono salvare le proprie tradizioni e conservare il territorio sono proprio i locali.

Ma cosa bisogna fare per essere turisti responsabili?

Il turista responsabile si informa in anticipo su situazione politica e su usi e costumi del paese che andrà a visitare e - una volta giunto a destinazione - si cala in quell’ambiente, facendosi partecipe di ciò che lo circonda, comportandosi nel rispetto delle tradizioni e della natura, assaporando cibi locali e interagendo con la gente del posto. Il turista responsabile una volta ritornato a casa, riporta un bagaglio ricco di esperienza che ha rimodellato i suoi valori. 
Quando si vive una vera esperienza di viaggio si scopre il piacere di poter dare il proprio contributo, con semplici gesti. Dormendo in piccole strutture ricettive piuttosto che in giganteschi e anonimi hotel cinque stelle, acquistando artigianato locale nei mercati e nei piccoli negozi, scegliendo piccoli ristorantini e piatti della tradizione locale (senza chiedere la pasta a Zanzibar o in Tunisia, magari lamentandoci perchè è scotta) o scegliendo per le nostre escursioni guide del posto. 

Accettate senza paure e timori il luogo in cui siete arrivati e osservate genuinamente ciò che vi circonda. Ciò vi permetterà di capire gli usi e i costumi e di sperimentare una vita sui generis. Se siete ubicati in prossimità del mare, informatevi su dove vada la gente del posto a nuotare, arrotolate i vostri pantaloni e correte a quella spiaggia. 
Abbandonate l'idea della piscina nell'hotel, prendete, invece, in prestito una bicicletta e partite all'avventura muniti di salvietta e acqua potabile.
Osservate come la gente locale si comporta e interagisce, imparate alcune parole del luogo e unitevi al gruppo degli anziani a bere un bicchiere di vino o una bevanda locale. 
Approfittate dell'opportunità di essere in un posto nuovo e vivete il momento (carpe diem). A volte si riesce a raggiungere la sensazione sublime, primitiva e misteriosa della "perdita del tempo", il non conoscere né il giorno, né l'ora in cui si vive... 
Evitate la pretesa, tutta occidentale, di conoscere la risposta a ogni domanda. Adattatevi a chiedere. Il vero viaggiatore responsabile è curioso, partecipa attivamente alla vita locale, crea nuove occasioni ed è sempre alla ricerca di cose interessanti da conoscere. Spesso, dalle comunità locali c'è molto da imparare e poco da insegnare. 
Una volta che avete recuperato informazioni sul posto, lasciate in camera la vostra bella guida. Imparerete di più parlando con la donna nel negozio vicino o con i ragazzi che gestiscono il bar piuttosto che da un libro, anche se specifico. Mettete in borsa la vostra macchina fotografica e per alcuni minuti osservate con i vostri occhi ciò che vi circonda, catturando nella vostra mente immagini che non dimenticherete mai più. 

Il termine responsabile deriva dal latino respondeo: “che risponde, che è garante di”. Il viaggiatore responsabile diventa parte integrante del luogo, in un certo senso entra a far parte della comunità locale ed è consapevole delle proprie azioni. Raggiungere questo obiettivo lontano da casa è davvero un'esperienza eclatante.

Tratto da : http://www.vacanzefaidate.com/ecoturismo/turisti-responsabili


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