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venerdì 15 ottobre 2010

Big Apple in 4 giorni (Da il portale Usa online)



Sono reduce da un viaggio negli USA di 18 giorni, dei quali 14 passati a Chicago ospite di una cugina, e 4 a New York.
Spero che queste righe possano servire a chi si reca a New York per la prima volta e non ha molto tempo per poter visitare questa enorme e favolosa città.


Premetto subito che raggiungere la grande mela è sempre stato un mio sogno, e che dunque avevo letto tutto ciò che c'era da leggere su questa città prima di arrivarci.
Questo ti porta inevitabilmente ad immaginare come la città possa essere, sopratutto se hai avuto l'opportunità di visitare altre città americane e quindi conosci l'organizzazione delle infrastrutture e hai già provato l'emozione che può dare una città "verticale".

Siti interessanti:
1 - Offerte voli per gli USA eDreams
2 - Sviluppo foto digitali su carta professionale Kodak
3 - Yahoo!, per cercare tra siti italiani e americani
4 - Noleggio auto SIXT per USA e resto del mondo, SIXTI se noleggi in Italia

Ogni qualvolta si passa in un posto che non è perfettamente come è stato idealizzato nella propria mente, si prova quindi un'emozione strana infarcita di eccitazione e disorientamento.
L'arrivo con un volo interno all'aeroporto La Guardia vale più del costo del biglietto...le rotte che vengono seguite infatti da questi voli sorvolano Staten Island per poi virare su Brooklin e raggiungere a bassa quota il Queens, dove si trova l'aeroporto...questo ti consente di avere una visuale dal cielo di Manhattan degna del miglior poster che possiate mai aver acquistato.
Trovare un passaggio per Manhattan dall'aeroporto è l'operazione più semplice che possiate compiere: ricordate che le strade di New York sono perennemente colorate di giallo dalle decine di migliaia di taxi che la percorrono in lungo e in largo 24 ore al giorno.
Dovrete solo mettervi in fila ed attendere il vostro turno per salire su uno di essi.
Trovare un tassista newyorkese è quasi come vincere al superenalotto, alla guida dei "cabs" infatti troverete sempre immigrati che spesso parlano anche un inglese approssimato e guidano in modo brusco ed approssimativo.
Il primo impatto con Manhattan offre sensazioni fortissime e contrastanti:la prima cosa che si osserva è che le dimensioni sono molto più grandi di quanto si possa immaginare.
Chissà perchè tutti crediamo che Manhattan offra percorsi brevi da attraversare a piedi?
Per i pochi che non lo sanno, l'isola è divisa in avenue che la dividono da nord a sud, ed in street che la tagliano da est a ovest (entrambe numerate in ordine crescente): soluzione nata per una migliore gestione del traffico e impossibile da attuare in città molto più vecchie come le nostre.
Tuttavia a Downtown (estremità sud dell'isola) le vie hanno una distribuzione più contorta e casuale, frutto della loro nascita in tempi precedenti...in questa zona le vie hanno nomi e non numeri, e dunque orientarsi potrebbe sembrare più difficile, ma vedrete che non è così.
L'altro aspetto che colpisce subito e che sorprende un po', è che Manhattan non è totalmente piatta, ma presenta strade con piccole salite o discese che spesso consentono di ammirare scorci notevoli.
Il mio albergo era sulla 57th street, a pochi passi da Broadway e da Times Square, e dunque in posizione strategica per le serate newyorkesi (per gli appassionati di Letterman: ero a due passi dall'Ed Sullivan).
Il tempo di lasciare i bagagli in camera ed ero già in metropolitana.
Primo mito da sfatare: la metropolitana di New York NON E' UN POSTO PERICOLOSO!
Vi capiterà di vedere persone di ogni genere, ma difficilmente qualcuno si accorgerà di voi.
Le linee della metro coprono ogni zona della città e dunque la prima sensazione che potrà cogliervi potrebbe essere di confusione.
In realtà è molto semplice:
1-guardate sulla mappa (gratuita) che potrete ritirare nella stazione, il luogo dove volete andare
2-decidete qual'è la stazione per voi più comoda e guardate il colore ( o la lettera) della linea che ci fa scalo
3- prendete la linea che vi occorre, facendo attenzione :se il treno riporta la dicitura UPTOWN sta andando a nord rispetto a dove siete voi, se invece riporta DOWNTOWN è diretto verso sud.
Più difficile a dirsi che a farsi, vi basterà prendere la metro una sola volta per sentirvi a vostro agio.
Per l'ingresso alla zona dei treni, necessiterete di una carta magnetica che potrete comprare presso i distributori automatici, i quali hanno anche le istruzioni in italiano (siamo al centro del mondo, non dimenticatelo!).
Il costo di una singola corsa è di 2 $, ma fate attenzione a portare con voi banconote di piccolo taglio: i distributori non accettano pezzi da più di 20 $.
Il primo posto dove sono stato è l'osservatorio dell'empire state building (86° piano).
Preparatevi ad una lunga fila, ma sappiate che ne vale la pena.
Appena arrivati avrete la sensazione di essere entrati in una delle mille cartoline che avete visto di New York.
Per accorciare la fila, potrete acquistare (in combinazione con il biglietto per l'osservatorio) il biglietto per lo skyride: una sorta di simulazione di volo tra i grattacieli di Manhattan...in realtà è robetta da giostra di periferia, ma vi consentirà di raggiungere l'osservatorio in meno della metà del tempo.
L'ingresso/uscita dell'empire è sulla celebre 5th avenue, e a pochi passi verso sud incontrerete il Flatiron Building che si fregia di essere il più vecchio grattacielo di New York.
Io sono un appassionato del genere, ma per chi non fosse così informato dico che è un edificio a forma triangolare ricavato all'incrocio tra la 5th ave la 23 street e Broadway (unica ave che taglia la città in diagonale)...tale combinazione di strade lo porta ad avere una forma che assomiglia ad un ferro da stiro (FlatIron appunto).
La successiva tappa è stata Times Square dove resterete emozionati e storditi allo stesso tempo...è l'unico posto di Manhattan nel quale ho provato una sensazione opposta riguardo le dimensioni, onestamente pensavo fosse più grande.
In ogni caso è il primo punto di New York che mi ha dato la sensazione di esserci già stato.
La parte sud della piazza è attraversata dalla 42nd street che percorsa verso est vi offrirà un antologia di alcuni degli edifici più popolari di New York:Grand Central Terminal, Met Life, Chrysler e palazzo dell'ONU.
Vi risparmio i dettagli delle serate, perchè imparerete presto che ci sono talmente tanti posti in cui andare che non vi servirà alcun suggerimento.
Il giorno successivo sono andato diretto verso il World Trade Center, le immagini televisive viste e riviste ci hanno emozionato e commosso migliaia di volte...ma quando arriverete qui rimarrete scossi come se nessuno vi avesse mai detto nulla.
Nel Winter Garden, struttura in vetro posta tra gli edifici del World Financial Center danneggiata durante il crollo ed ora resa di nuovo agibile, potrete osservare il progetto definitivo per la ricostruzione dell'area...opera già avviata.
Lasciata l'area, dimenticatevi la metropolitana per un po', e dirigetevi a nord, per girare senza meta a Soho.
Questa ex area industriale è oggi ritrovo di artisti e collezionisti, e l'architettura tipica è costituita da edifici con facciate in ghisa (notevoli quelli di Greene Street).
Adiacente a Soho entrete nel famoso Greenwich Village, approssimativamente delimitato da Spring st e dalla 14th st...troppo lungo e forse banale elencarvi ciò che qui c'è da vedere o da fare, dunque vi dico solo la cosa che onestamente non conoscevo: in Bedford St al n° 75 1/2 c'è la casa più stretta di New York (meno di 3 metri di larghezza).
A questo punto dovreste avere ancora due o tre ore prima di cena, che potrete impiegare facendo shopping sulla 5 ave, o visitando uno dei tanti musei a disposizione (.a seconda delle vostre inclinazioni).
Il terzo giorno ho preso la metro e sono sceso alla stazione di Clark Street (Brooklyn): la visita a Brooklyn vi consentirà di poter ammirare le famose Brownstone NewYorkesi e potrà terminare sulla Promenade dove avrete la migliore vista di Downtonw Manhattan che si possa desiderare.
Per rientrare a Manhattan lasciate perdere la metroplitana, il ponte di Brooklyn si può attraversare a piedi gratuitamente, e poche altre passeggiate al mondo possono darvi la stessa emozione.
Il ponte vi condurrà di fronte alla City Hall e al Woolworth Building ( wall street a due passi)...inutile dirvi cosa fare.
Come sempre vi avanzerà un pezzo di pomeriggio....sapete già come impiegarlo.
Il quarto giorno mi sono precipitato verso Battery Park per recarmi alla Statua della Libertà e ad Ellis Island (biglietti all'interno di Castle Clinton).
Purtroppo la statua è visibile solo dall'esterno....è chiusa dall'11 settembre 2001 per ragioni di sicurezza, nonostante i controlli prima di raggiungere l'isola siano tali da far impallidire il sistema di sicurezza del JFK.
Tale piccola delusione verrà subito dimenticata non appena potrete ammirare Manhattan da qui e visitare l'isola di Ellis.
Tale visita vi porterà via mezza giornata....per l'altra metà vi suggerisco di prendere la metro ed entrare a Central Park, non prima però di procurarvi una mappa del parco ( è spaventosamente grande).
Se volete seguire le mie orme, entrateci dalla 72nd street west....al numero 1 di fronte al parco potrete ammirare il Dakota, dove visse John Lennon, ed entrando nel parco accederete agli "strawberry fields" luogo in cui venne assassinato e in cui oggi c'è un piccolo parco alla memoria.
L'ultima mattina nella Big Apple, l'ho passata in barca:se raggiungerete il Pier 83 all'estremità ovest della 42nd street, potrete comprare un biglietto per una crociera intorno all'isola.
Io ho scelto la crociera di 3 ore che circumnavigare interamente Manhattan, ma potrete anche optare per giri di 1 o 2 ore che si limiteranno solo ad alcune zone.
Potrete quindi prendere il vostro taxi che vi porterà tristemente al JFK, dove vi attende il vostro volo per l'Italia....per questo tratto dovrete affrontare una specie di scommessa, vi verrà chiesto se volete usare il tassametro, o accettare in busta chiusa una tariffa di 35 dollari (tasse escluse) fino all'aeroporto, indipendentemente dal tempo impiegato.
Io ho optato per questa soluzione, dal momento che ero in piena "rush hour"....ma non so bene cosa possa convenire.


Di di Stefano Urbani.
http://www.usaonline.it/diaries/Stefano/Stefano_USA_1.asp

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