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domenica 30 settembre 2012

LOMELLINA: TERRA ACQUA CIELO



 Verso il cuore della Lomellina   

Il paesaggio lomellinese ha qualcosa di struggente fino alla vertigine. Bisogna però mettersi in ascolto e cercare di entrare in sintonia con esso, fino a quando decida di mostrarsi. Se non siamo in grado di compiere su di noi quest’atto di umiltà e di devozione, ci sembrerà solo una monotona piana senza attrattive. Le strade, spesso sterrate, fra risaia e risaia, fra piccole macchie di bosco e cascine in lontananza che sembrano monumenti all’eternità e alla sua solitudine, offrono la possibilità, in quest’ angolo di terra assai minuscolo, compreso fra Po e Ticino, di dimenticare la nostra piccolezza o, se si preferisce, di misurare la nostra grandezza. Di primavera, fra marzo e aprile, l’azzurro del cielo si specchia nell’azzurro delle acque delle risaie non ancora verdi di erbe; in autunno inoltrato, la bruna grigia che sale dalle acque e dalla terra si congiunge al cielo plumbeo di nubi compatte come un’immensa volta a botte che contiene l’intera terra. Insomma, nelle due stagioni di passaggio il cielo sembra confondersi con la terra e la terra essere parte del cielo, dando così, a chi lo sa cogliere, lo spunto per un’idea non troppo scontata circa il nostro transitare lungo le strade fra risaia e risaia.
E’un fazzoletto di terra che ha una sua identità inconfondibile, quasi fosse una piccola patria. 
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